Acerra

La storia

La città di Acerra conta circa 65.000 abitanti e si trova in provincia di Napoli in Campania, Acerra ha origini molto antiche. Recenti indagini archeologiche hanno dimostrato che i primi insediamenti erano dislocati in modo sparso sul nostro territorio sin dalla preistoria. La prima aggregazione urbana risale al cosiddetto periodo osco del VI – V sec. a.C., come dimostrano pure alcune monete ritrovate nel 1800 su cui era inciso il nome Akeru.
In greco Acerra diventa Akerrai, in latino Acerrae. Nel Medioevo è chiamata La Cerra. Viene citata da Virgilio nelle Georgiche e da tantissimi altri autori successivi per la floridezza dei campi e della sua agricoltura. Le vicende storiche della città sono collegate a quelle del Regno di Napoli in cui fu riconosciuta come Contea.
Il Castello dei Conti, recentemente restaurato, è la testimonianza più significativa della storia cittadina. Fu edificato sui resti dell’antico Teatro Romano risalente al II secolo a.C. e conserva tracce del dominio normanno del XII secolo, di quello Vicereale Spagnolo e di quello dei Borbone.
Nel suo interno è possibile visitare il Museo Archeologico, dove sono visibili anche i resti dell’area teatrale; il Giardino Interstiziale; il Museo di Pulcinella del Folklore e il Museo della Civiltà Contadina. Un’antica tradizione risalente al 1500, infatti, indica Acerra come patria di Pulcinella, la maschera più famosa del mondo.
Acerra è Diocesi e Sede Vescovile sin dall’XI secolo. Il Duomo Cattedrale conserva un ipogeo paleocristiano in fase di avanzato restauro e recupero, un organo monumentale e diverse opere d’arte attribuite a maestri della scuola pittorica napoletana.
Nella Chiesa dell’Annunziata è conservato un Crocifisso Ligneo, rara testimonianza di epoca angioina e una preziosa tavola coeva raffigurante l’Annunciazione. In Piazza Duomo è possibile visitare il Museo Diocesano.
Fuori dal centro urbano, in località Calabricito, è conservata nei pressi della Casina Spinelli, progettata dal Vanvitelli, l’area archeologica della città di Suessula.

La maschera di Pulcinella

La prima testimonianza teatrale su Pulcinella è nella commedia di Silvio Fiorillo “La Lucilla con le ridicole disfide e prodezze di Policinella” scritta nel 1609, ma già nella letteratura precedente la maschera era conosciuta come uno Zanni, un personaggio di secondo piano. Con questa opera diventa la figura principale della scena e lo sarà per sempre.
Sin dalle origini viene indicata come patria di Pulcinella Acerra. È un binomio inscindibile grazie al quale sono state costruite delle narrazioni fantastiche che hanno impegnato autori di non poco conto. Da Voltaire a Eduardo, per fare qualche nome.
Si è parlato di un Paolo Cinella, un contadino arguto e faceto, arruolato per le sue doti di attore da una compagnia di teatranti francesi di passaggio per le campagne acerrane alla fine del 1600. Oppure di un tale Paoluccio della Cerra, comunemente detto Pulcinella, raffigurato in una stampa riproducente un’opera del pittore Annibale Carracci. O ancora di un Polleciniello che diventa, crescendo, un bambino e poi un uomo dalla voce stridula, nato per magia da un uovo.
Tanti miti, insomma, sulle origini del nome, ma mai nessun dubbio che tutto sia sempre accaduto ad Acerra.
I documenti, le testimonianze e le opere raffiguranti Pulcinella dalle origini ai nostri giorni sono conservati nel Museo di Pulcinella nel Castello dei Conti.